Qualità dell’aria nelle città italiane: il Rapporto I.S.P.R.A. 2012.

Dal 2003, l’I.S.P.R.A. (l’Istituto Superiore per  la Protezione e la Ricerca Ambientale) con le Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente ARPA/APPA,  in condivisione con  ANCI e con la collaborazione di ISTAT, ha avviato il Progetto pluriennale “Qualità ambientale nelle aree metropolitane italiane”, con la pubblicazione annuale di un Rapporto annuale sulla “Qualità dell’ambiente urbano”, il quale ha l’obiettivo di porsi come strumento utile per le attività di pianificazione e gestione del territorio, basate su politiche ambientali sostenibili, attraverso uno studio armonizzato e condiviso della situazione ambientale delle nostre principali realtà urbane. Quest’anno, quindi, è stato elaborato e diffuso l’VIII Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbanoEdizione 2012,
nel quale sono contenuti i rilevamenti delle buone pratiche, effettuati in 51 città italiane. Il quadro che emerge dal Rapporto è quello di un Paese che, sotto il profilo della sostenibilità ambientale negli ambienti urbani, ha ancora tanta strada da fare ma importanti obiettivi possono essere raggiunti solo con la collaborazione tra cittadini, istituzioni, tecnici.

Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano
VIII Rapporto
Edizione 2012

Introduzione a cura di S. Brini
Le nostre città sono in continua e rapida trasformazione. I mutamenti e i fenomeni tuttora in corso sono dovuti principalmente alla trasformazione della realtà produttiva e del lavoro che muta profondamente la società, condizionando gli stili di vita dei cittadini e innescando processi spesso irreversibili che determinano ricadute non solo sull’ambiente nella sua dimensione tipicamente fisica e naturale, ma anche sulla qualità della vita degli abitanti e delle comunità urbane. Lo studio di questi fenomeni e della loro dinamica spazio-temporale ci porta a ripensare i contesti urbani in un’ottica di sostenibilità attraverso una chiave di lettura multidisciplinare e integrata (sostenibilità ambientale, sociale ed economica).
L’ISPRA guarda al miglioramento della qualità ambientale delle città come motore economico, produttivo e occupazionale del luogo in cui devono essere garantiti i diritti delle persone i quali sono messi sempre più in discussione a causa delle difficoltà legate alla crisi economica e alle ripercussioni che i continui tagli agli Enti locali hanno sulla capacità degli amministratori di gestire in maniera efficace le aree urbane. A questo si aggiunge spesso la scarsa efficacia nell’utilizzo delle risorse e nell’individuazione delle priorità.
La tutela dell’ambiente è strettamente legata alla sfera sociale ed economica: analizzare la qualità dell’ambiente urbano attraverso i numerosi indicatori proposti in questo Rapporto significa quindi affrontare indirettamente i nodi problematici dei contesti urbani e rispondere alla complessità dei bisogni dei cittadini in termini di welfare, di inclusione sociale, di qualità della vita, ecc.
Per questi motivi ISPRA, anche attraverso il contributo delle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente e di esperti del mondo della ricerca e delle istituzioni, ha avviato a partire dal 2004 la pubblicazione del Rapporto annuale sulla qualità dell’ambiente urbano.
Nel 2012 si è giunti all’VIII edizione del Rapporto. Un’edizione che si propone come il primo prodotto del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (istituito dal Consiglio federale ISPRA/ARPA/APPA nel 2012) a cui concorrono tutte le agenzie regionale e provinciali e che viene realizzato con la collaborazione dell’ANCI, dell’ISTAT e dell’ACI.
Nel Rapporto viene dato particolare rilievo all’informazione ambientale per gli agglomerati metropolitani selezionati così da rendere disponibili dati ed elementi esaurienti sui processi ambientali anche ai fini della verifica della performance delle politiche di sostenibilità ambientale a scala urbana e della loro applicazione nella pianificazione ambientale strategica. Molti i temi affrontati: la mobilità, la qualità dell’aria, i cambiamenti climatici, i rifiuti, il verde e la biodiversità, il turismo, la risorsa acqua, il rumore, l’inquinamento elettromagnetico, la comunicazione con gli stakeholders, ecc.
Le aree analizzate sono 51, comprendono tutti i capoluoghi di provincia con popolazione superiore ai 100.000 abitanti e coprono tutte le regioni italiane: Torino, Novara, Aosta, Milano, Monza, Bergamo, Brescia, Bolzano, Trento, Verona, Vicenza, Venezia, Padova, Udine, Trieste, Genova, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì, Rimini, Firenze, Prato, Livorno, Arezzo, Perugia, Terni, Ancona, Roma, Latina, Pescara, Campobasso, Napoli, Salerno, Foggia, Bari, Andria, Taranto, Brindisi, Potenza, Reggio Calabria, Palermo, Messina, Catania, Siracusa, Sassari, Cagliari.
Qual è dunque il quadro sullo stato dell’ambiente urbano che emerge dalla presente edizione del Rapporto? Le città risultano attive sicuramente nell’area del coinvolgimento, della sensibilizzazione e della partecipazione dei cittadini per educare a comportamenti di consumo e stili di vita “sostenibili” o in grado di assecondare gli obiettivi di politica ambientale degli enti locali.  Insieme agli interventi per la gestione della mobilità, l’informazione e la comunicazione ai cittadini – in alcuni casi isolati con lo strumento del bilancio ambientale – sono attività importanti nelle politiche ambientali dei comuni capoluogo.
Su altri fronti, invece, i dati ci fanno riflettere: il calo del numero di passeggeri trasportati annualmente dai mezzi pubblici in diverse città, per esempio, non vanno nella direzione degli obiettivi indicati dalle politiche di mobilità sostenibile nelle aree urbane.    Anche lo scarso numero di città
dotate al 2010 di un Piano del Verde suggerisce una scarsa cultura di pianificazione del verde e delle risorse naturali, al contrario di quanto chiede l’Europa in termini di infrastrutture verdi e di continuità ecologica tra aree urbane e peri-urbane.
Oltre alle tematiche trattate nel Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano, l’Edizione 2012 è accompagnata dal Focus su Porti, Aeroporti, Interporti, approfondimento che evidenzia alcune aree prioritarie di intervento come occasione per migliorare l’integrazione ambientale di queste importanti opere infrastrutturali mitigandone gli impatti sull’ambiente circostante.
Molte altre e altrettanto importanti sono le tematiche ambientali analizzate, e si rimanda il lettore ai relativi capitoli per la comprensione dei trend e delle dinamiche in atto per ciascuno di essi.
Ma cosa serve per rendere le città sostenibili?
Innanzitutto risorse finanziarie. Infatti per attuare interventi integrati di gestione ambientale nei diversi ambiti, dalla mobilità ai rifiuti alla riduzione dell’inquinamento è necessario disporre di risorse adeguate, e questo è senz’altro condizione prioritaria per la realizzazione degli obiettivi di
sostenibilità e qualità della vita nei centri urbani.
Fondamentale è però anche una nuova visione dell’ambiente e del territorio all’interno delle amministrazioni e degli enti locali preposti all’implementazione delle politiche ambientali e di sostenibilità urbana. Ambiente non come politica settoriale frammentata in mille competenze (urbanistica, attività produttive e sviluppo, ambiente, mobilità ecc.), ma politica integrata e trasversale. Ed è proprio l’integrazione delle politiche la seconda criticità – che si aggiunge alla necessità di disporre di adeguate risorse finanziarie – individuata dagli esiti degli approfondimenti tematici proposti
nel Rapporto.
Tuttavia, proprio perché le risorse sono una criticità, servirebbe un quadro normativo nuovo e coerente per promuovere la pianificazione ambientale a livello locale. È questa anche la direzione che emerge dai dibattit internazionali, dove le città appaiono con sempre maggior forza come
attori chiave dello sviluppo sostenibile1, portatrici di quella dimensione locale senza la quale qualsiasi politica risulta vana.
Infine, il terzo fattore critico che – dopo le risorse e l’approccio integrato sopra enunciati – serve per un’equa ed efficace politica ambientale riguarda la consapevolezza con cui tutti gli attori – tecnici, politici, stakeholders, cittadini – condividono la necessità di un modello di sviluppo davvero sostenibile e il coraggio e la responsabilità con cui sapranno accettarne le sfide presenti e future.

I.S.P.R.A.
VIII Rapporto sulla “Qualità dell’ambiente urbano”

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